Ecco il sommario in italiano delle nostre notizie dal mondo dei beni culturali ebraici in Europa — Buona lettura!
Bando: due Visiting Fellowship disponibili all’Istituto Parkes per lo studio delle relazioni ebraiche – non ebraiche all’Università di Southampton
23 febbraio 2023

Siamo lieti di condividere il bando per due Visiting Fellowship all’Istituto Parkes per lo studio delle relazioni ebraiche – non ebraiche all’Università di Southampton, la cui scadenza per le domande è fissata per il 3 maggio 2023. Il tema di quest’anno è la “Storia economica ebraica dall’antichità ai giorni nostri”, con un’attenzione particolare alle relazioni ebraiche e non ebraiche.
L’Istituto accoglie candidature di studiosi in qualsiasi fase della loro carriera, che lavorino su argomenti relativi alla storia economica ebraica, alla cultura e al patrimonio/memoria. Particolare attenzione sarà data alle domande che dimostrino interesse con i contenuti della Biblioteca Parkes e gli archivi ebraici dell’Università di Southampton. Gli studiosi dovrebbero aver già completato il loro dottorato ed essere affiliati a un’istituzione non britannica.
Si prega di inviare un CV e una proposta (fino a 700 parole) a [email protected], delineando il progetto di ricerca, la metodologia, i motivi per cui il Parkes Institute è un luogo appropriato per condurre la ricerca e il piano per la borsa di studio compreso il risultato previsto.
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Polonia: scoperto a Oświęcim, la città nel sud della Polonia dove i nazisti costruirono il campo di sterminio di Auschwitz, un secondo mikveh storico, un unico esempio di legno
21 febbraio 2023

I resti di un secondo storico mikveh sono stati scoperti durante la costruzione di un parcheggio a Oświęcim, la città nel sud della Polonia dove i nazisti costruirono il campo di sterminio di Auschwitz. Il mikveh ligneo, ritenuto unico in Europa, potrebbe risalire a 400 anni fa o più.
L’annuncio della sua scoperta è arrivato circa un mese dopo il ritrovamento di un mikveh di mattoni rinvenuto più o meno nello stesso posto. Entrambe le scoperte sono state fatte vicino al Parco Memoriale della Grande Sinagoga, che si trova nel sito in cui si trovava la sinagoga principale della città, distrutta prima della Seconda guerra mondiale.
“La nostra stima prudente è che questi resti unici di mikveh risalgano al XVII secolo, ma sono probabilmente più antichi”, ha detto in una dichiarazione Tomasz Kuncewicz, direttore del Museo Ebraico della Fondazione Centro Ebraico di Auschwitz a Oświęcim. “La loro unicità deriva dal periodo di origine, dal loro notevole stato di conservazione e dal fatto che praticamente nessuna traccia di edifici ebraici in legno associati a questo rito religioso è sopravvissuta in questa parte d’Europa”.
Ungheria: uno storico dell’arte percorre il perimetro del vasto cimitero ebraico di via Kozma a Budapest facendo l’emozionante scoperta di ritrovare un monumento a lungo dimenticato del noto architetto Béla Lajta
16 febbraio 2023

Un intrepido storico dell’arte ha camminato lungo il perimetro del vasto cimitero ebraico di via Kozma a Budapest facendo un’emozionante scoperta: un monumento scultoreo a lungo dimenticato del noto architetto Béla Lajta che segna la fossa comune di persone i cui resti erano stati trasferiti lì da un precedente cimitero ebraico.
Lajta (1873-1920) fu uno dei più importanti architetti ungheresi del suo tempo. Il suo lavoro predisse l’art déco e il modernismo e progettò una serie di importanti edifici a Budapest. Ha anche progettato più di 30 lapidi e tombe di famiglia nei cimiteri ebraici di via Kozma e via Salgotarjani.
Il monumento ritrovato è una stele sormontata dall’intaglio di un salice che ricorda una menorah capovolta. Ai lati sono intagliati motivi floreali stilizzati. Fu eretto nel 1912 nel luogo della sepoltura di massa dei resti provenienti da un cimitero ebraico che era stato chiuso.
Lo storico dell’arte Tamás Csáki, che nel 2019 ha completato il suo dottorato sulle tombe scultoree e l’architettura funeraria di Béla Lajta, ha detto a JHE che questa era l’unica delle tombe progettate da Lajta che non era riuscito a trovare durante le sue ricerche. Alla fine dell’anno scorso, tuttavia, ha controllato nuovamente alcune vecchie foto e ha deciso di fare un altro tentativo per trovare il monumento.
Ungheria: l’organizzazione Amici del Cimitero Ebraico di Budapest informa circa il suo “miglior anno di sempre” nella pulizia del vasto cimitero ebraico di via Kozma
15 febbraio 2023
Lo scorso anno l’organizzazione no-profit Amici del Cimitero Ebraico di Budapest ha svolto un vasto lavoro di pulizia nel grande cimitero ebraico di via Kozma, nella capitale ungherese, pulendo un’area di 6,85 ettari che comprende 21.873 tombe.
È stato “il nostro anno migliore di sempre”, si legge nel rapporto “Anno in rassegna” 2022, pubblicato alla fine di gennaio, nel quale si spiega che i lavori nel 2022 hanno rappresentato l’80% di tutti i lavori completati da quando l’organizzazione no profit ha iniziato la propria attività nel 2016.
Fondato nel 1891, il cimitero ebraico di via Kozma è il più grande cimitero ebraico d’Europa, con una superficie totale di circa 71 ettari e più di 300.000 sepolture, organizzate in circa 100 sezioni delimitate. Ha sofferto l’abbandono nei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale, e fino a poco tempo fa più di due terzi della sua area erano ricoperti da vasta vegetazione.
Ad oggi, l’organizzazione ha ripulito 20 sezioni, recuperando “l’accesso a oltre 51.000 sepolture”, afferma il rapporto, che aggiunge che “con i grandi progressi che abbiamo fatto quest’anno, ora abbiamo raggiunto circa un terzo del nostro obiettivo. Ci restano altre 33 sezioni, per un totale di circa 100.000 sepolture”.
Repubblica Ceca: il rapporto annuale 2022 della TAMUS di Tachov evidenzia la documentazione dei cimiteri ebraici e i codici QR
13 febbraio 2023

Nel 2022, la Tachov Archives and Museum Society (TAMUS), una ONG ceca coinvolta nella documentazione e conservazione dei cimiteri ebraici e di altri siti, ha realizzato una documentazione fotografica dettagliata di quattro cimiteri ebraici in Repubblica Ceca e ha lanciato un sistema di codici QR per leggere le lapidi in un altro cimitero.
Nella sua relazione annuale per il 2022, la TAMUS ha anche evidenziato altre attività, tra cui conferenze pubbliche sui cimiteri ebraici, pubblicazioni e attività educative.
Il rapporto ha sottolineato come la documentazione fotografica dettagliata è stata completata nei cimiteri ebraici di Čáslav (208 lapidi), Golčův Jeníkov (1.064 lapidi, la più antica risalente al 1685); e Police u Jemnice (272 lapidi, la più antica del 1680). Inoltre, la documentazione è stata completata in sei delle 12 sezioni del cimitero ebraico di Mladá Boleslav (circa 2.000 lapidi nell’intero cimitero).
Inoltre, un sistema di codici QR è stato installato nel cimitero ebraico di Nové Sedliště, che conta 256 lapidi, la più antica delle quali risale al 1697. I codici non sono stati posti direttamente sulle lapidi, ma su piccoli pali inseriti nel terreno alla base della pietra.
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Bando: seminario di ricerca a Yad Vashem a gennaio 2024 sugli sforzi nel primo dopoguerra per identificare, localizzare, documentare e commemorare quelli che furono siti ebraici di vita e di morte (1944-1955)
12 febbraio 2023

Siamo lieti di condividere questo invito a presentare proposte per un seminario di ricerca dal titolo “Mappe della memoria: sforzi del primo dopoguerra per identificare, localizzare, documentare e commemorare quelli che furono siti ebraici di vita e morte ebraica (1944-1955)” che si terrà a Yad Vashem il 3-4 gennaio 2024 e la cui scadenza per presentare domande è il 1° giugno.
Il seminario è organizzato dal Centro Eli e Diana Zborowski per lo studio delle conseguenze dell’Olocausto presso l’Istituto internazionale per la ricerca sull’Olocausto di Yad Vashem e Il Centro per gli studi giudaici e la vita ebraica contemporanea presso l’Università del Connecticut.
Gli argomenti suggeriti includono: Iniziative per localizzare i siti della persecuzione nazista e delle uccisioni di massa, la mappatura dei siti e delle aree distrutte, i lavori di ricostruzione delle proprietà comunali ebraiche distrutte, i lavori di ricostruzione su ex luoghi della persecuzione nazista, la raccolta di prove di persecuzione, la creazione di memoriali, la documentazione delle perdite materiali, il linguaggio di documentazione utilizzato in riferimento a luoghi di persecuzione e violenza di massa, l’individuazione e restauro dei cimiteri ebraici, il ruolo della popolazione locale in queste iniziative, e i tentativi dei sopravvissuti di localizzare i propri cari perduti.
I sommari delle proprie presentazioni (non più di 500 parole) e una breve biografia (non più di 200 parole), che indichino la propria affiliazione accademica e la ricerca nel campo, devono essere inviati a: [email protected] e [email protected]
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