Jewish Heritage Europe (JHE) è stato ideato in seguito ad un seminario tenutosi a Bratislava, in Slovacchia, nel Marzo del 2009. La conferenza ha avuto come tema principale lo stato attuale dei beni culturali ebraici in Europa, così come del loro restauro, utilizzo e mantenimento. Come risultato della conferenza, alla quale hanno partecipato sia esperti internazionali che rappresentanti di comunità ebraiche provenienti da più di dodici paesi europei, è stata redatta una dichiarazione di “buone pratiche” conosciuta come “Dichiarazione di Bratislava” (The Bratislava Statement), che riproponiamo di seguito.
Dichiarazione finale di prassi e principi dal seminario sulla “Cura, tutela e conservazione dei beni storici ebraici”, Bratislava, 17-19 marzo 2009.
Dichiarazione finale adottata dai partecipanti. I partecipanti al seminario sulla “Cura, tutela e conservazione dei beni storici ebraici”, tenutosi a Bratislava tra il 17 e il 19 marzo 2009, convengono con i seguenti principi e norme, i quali rappresentano la le linee guida del loro lavoro.
Introduzione
Il costante impegno per la restituzione dei beni e capitali ha spesso adombrato i problemi pratici legati alla gestione dei beni comunitari già in possesso, o restituiti alla comunità.
La corretta conservazione dei luoghi summenzionati spesso coinvolge problematiche legate ai cospicui costi di natura economica, a difficoltà di progettazione, ed al loro giusto utilizzo. Inoltre, i problemi connessi alla rigorosa preservazione storica ed architettonica di questi luoghi hanno per anni anche rappresentato una preoccupazione per molte comunità ebraiche. In molti casi, soprattutto per quanto riguarda le comunità numericamente più esigue, le problematiche legate a questi beni necessitano di risorse professionali e finanziarie non indifferenti. Inoltre, le necessità quotidiane delle singole comunità spesso portano al ritardo o all’impossibilità di porre la dovuta attenzione di cui questi beni necessiterebbero.
Ciascuna comunità ebraica fa fronte ad una situazione specifica, con conseguenti bisogni particolari, ma vi sono comunque molti problemi e necessità comuni che possono essere affrontati in maniera collettiva. Inoltre, sussistono anche delle soluzioni, molte delle quali sperimentate e sviluppate dalle stesse comunità, che possono essere condivise in più casi.
Proprietà e beni culturali ebraici
Il Patrimonio ebraico si riferisce all’eredità legata ad ogni aspetto della storia ebraica, tanto religiosa quanto laica.
La storia e l’arte ebraica sono parti integranti del patrimonio storico ed artistico di ogni paese. Inoltre, il patrimonio culturale ebraico è parte integrante del patrimonio culturale nazionale di ciascuno stato.
Di conseguenza, la documentazione, progettazione, e lo sviluppo dei siti storici legati all’ebraismo giovano ed arricchiscono tanto la società in generale, quanto la popolazione ebraica e le comunità ebraiche.
Nei casi in cui ciò sia possibile, i luoghi ed i beni legati alla storia ebraica dovrebbero essere anche sviluppati nel contesto di storie diverse, che siano questi di carattere ebraico, locale, nazionale, artistico, ecc.
Il turismo ebraico ed il turismo ai siti d’interesse ebraico dovrebbero rappresentare una parte integrante della strategia turistica di ogni paese.
Inventari e documentazione
Ciascuno bene, passato e presente, di proprietà della comunità ebraica, ed ogni sito che abbia un valore storico, religioso e/o artistico, dovrebbe godere di una documentazione la più ampia possibile.
In ciascun paese ogni sito d’interesse ebraico deve essere inventariato, mentre una più dettagliata documentazione dovrebbe essere sottoposta a tutti quei luoghi che abbiano un alto valore storico e architettonico, specialmente in relazione a tutte le sinagoghe, gli edifici istituzionali, i cimiteri o monumenti, gli oggetti rituali, ed i materiali d’archivio.
Allo scopo di raggiungere questi obiettivi di documentazione, le comunità ebraiche e le istituzioni dovrebbero cooperare e collaborare il più possibile, accogliendo con favore anche l’aiuto di altre istituzioni pubbliche e private, oltre che di privati cittadini.
Le informazioni sui siti ebraici godono di maggiore utilità nel momento in cui sono il più possibilmente disponibili. L’impegno, il quale dovrebbe mantenersi duraturo nel tempo, ed espandersi, dovrebbe essere quello di rendere pubblicamente accessibile la documentazione relativa ai beni culturali ebraici tramite centri di ricerca, pubblicazioni, e presentazioni online, sempre considerando le esigenze legate alla privacy ed alla sicurezza.
Il materiale pertinente alla storia ed ai siti culturali ebraici, che si trovi in archivi pubblici, statali e nelle comunità ebraiche, dovrebbe essere accessibile a chiunque sia interessato in ricerche di natura storica e legale.
Una buona documentazione deve avere descrizioni complete e precise. Inoltre, questa deve tenere in considerazione la storia, affinché possa godere di rilevanza storica e risaltare il valore di ciò che essa trasmette.
Sinagoghe ed ex sinagoghe
Le sinagoghe e le ex sinagoghe dovrebbero mantenere, qualora possibile, un uso e/o identità ebraica. Però, non tutte hanno necessariamente bisogno di essere sottoposte ad opere di rifacimento o ristrutturazione.
Le ex sinagoghe, aldilà della loro attuale proprietà o utilizzo, dovrebbero essere sensibilmente demarcate al loro antico utilizzo, affinché questo sia chiaramente identificabile.
Nel contesto della restituzione dei beni religiosi e comunitari, nel momento in cui un luogo di valore storico, come una sinagoga, in rovina o in stato di abbandono, viene restituita dal governo, questo dovrebbe considerare la possibilità di prestare il proprio aiuto, o modificando le leggi che sanzionano la cattiva manutenzione delle proprietà, o fornendo un’assistenza materiale e finanziaria per provvedere alle necessarie riparazioni e ristrutturazioni.
Collaborazione e fiducia
Onestà e trasparenza sono valori ebraici, i quali dovrebbero risultare evidenti soprattutto nella gestione di qualsiasi tematica legata alle proprietà, che sono un bene comune della comunità stessa.
Le comunità ebraiche dovrebbero gestire i propri beni al fine di massimizzarne l’uso per le generazioni presenti e future.
Le comunità ed istituzioni ebraiche dovrebbero lavorare assieme il più possibile, al fine di condividere informazioni, metodi, e tecnologie. Inoltre, esse dovrebbero lavorare congiuntamente per sviluppare nuovi obiettivi e strategie, che siano compatibili con l’ottimizzazione della cura e gestione dei beni storici ebraici.
Si incoraggia inoltre l’organizzazione di incontri periodici, all’interno delle singole comunità ebraiche o tra più comunità, tra leader, membri, dipendenti ed esperti del settore, per discutere le problematiche legate ai beni culturali. Inoltre, incontri di carattere regionale, nazionale e transfrontaliero rimangono di estrema utilità nel contesto dello scambio di informazioni e idee, e per la pianificazione di progetti efficaci.
Qualsiasi genere di vendita o sviluppo dei beni di proprietà comunitaria, deve soddisfare un chiaro bisogno della comunità stessa.
In tutti i casi possibili, l’ammontare del ricavato da vendite o sviluppo delle proprietà dovrebbe essere reinvestito nella cura e gestione di altri beni, come ad esempio i cimiteri. Le comunità ed i musei ebraici dovrebbero lavorare insieme per sviluppare materiale storico, descrittivo e d’esposizione, affinché questo sia condiviso. Inoltre, le comunità ebraiche e gli enti locali preposti al turismo dovrebbero lavorare assieme affinché si creino itinerari culturali a livello regionale, nazionale e transfrontaliero.