Articolo pubblicato in inglese il 21 febbraio 2022
Il 2022 segna il decimo anniversario di Jewish Heritage Europe e lo celebreremo durante tutto l’anno con contenuti speciali.
Il tema delle celebrazioni per il decimo compleanno di JHE è l'”Anniversario degli anniversari“, ovvero utilizzare l’anniversario di JHE per presentare altri anniversari significativi o simbolici legati al patrimonio ebraico che si svolgono quest’anno.
Ecco il primo articolo della serie, che mette in evidenza il 150° anniversario dell’inaugurazione di una delle meravigliose sinagoghe di Budapest: la sinagoga di Via Rumbach. Ripercorriamo la storia di questo meraviglioso edificio, recentemente riaperto al pubblico dopo un restauro su vasta scala.
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150° anniversario dell’inaugurazione della sinagoga di Via Rumbach a Budapest, Ungheria
Situata nel cuore del centro di Budapest, la sinagoga di Via Rumbach, in stile moresco, è una delle tre magnifiche sinagoghe che formano il cosiddetto “triangolo ebraico” all’interno del VII distretto della capitale ungherese, un tempo il principale quartiere ebraico della città.
Con la sua facciata a strisce, due torrette sottili e un insolito santuario ottagonale dotato di cupola, la sinagoga Rumbach fu una delle prime opere del noto architetto viennese Otto Wagner. La sinagoga fu inaugurata a Rosh Hashanah 1872.
Venduta allo stato dalla comunità ebraica nel 1988, il complesso della sinagoga cambiò di proprietà più volte, rimanendo a lungo in condizioni di semi-abbandono in seguito al parziale restauro avvenuto tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, rimasto però incompiuto per mancanza di fondi. La sinagoga venne poi restituita alla proprietà ebraica nel 2006.
La sinagoga è stata riaperta nel giugno 2021 a seguito ad un pluripremiato restauro da €10 milioni, interamente finanziato dallo Stato, eseguito tra il 2017 ed il 2019, e che ha comportato la conversione della sinagoga e del suo intero complesso edilizio in un centro polivalente di arte, cultura, preghiera ed insegnamento.
Origine e stile
La sinagoga di via Rumbach è stata la prima grande opera di Otto Wagner. L’architetto viennese, che divenne uno dei fondatori del movimento secessionista, aveva solo 27 anni quando vinse il bando di progettazione per l’edificio nel 1868. Il suo elaborato design in stile moresco fece uso di una moderna e leggera struttura in ferro.

Wagner, che non era ebreo, aveva lavorato nello studio dell’architetto viennese Ludwig von Förster, che aveva progettato, negli anni ’50 dell’Ottocento, la grande e principale sinagoga di Budapest, anche quella in stile moresco, situata in via Dohány. Ludwig von Förster aveva inoltre progettato anche il tempio Leopoldstädter di Vienna e la sinagoga di Miskolc, nel nord-est dell’Ungheria.
La costruzione della sinagoga Rumbach iniziò nel maggio 1870. Sebbene l’apertura cerimoniale abbia avuto luogo durante le Alte Festività nel 1872, i lavori non furono completamente finalizzati fino a un anno dopo. Il complesso della sinagoga comprendeva anche scuole ebraiche e l’appartamento del rabbino.
La Sinagoga Rumbach rappresenta un meraviglioso esempio di stile moresco, con una facciata tripartita a strisce orizzontali, con le due torrette agli estremi della parte centrale più alta che ricordano dei minareti.
La sala di preghiera ottagonale, dotata di cupola, è riccamente decorata con figure geometriche in stile moresco e arabeschi di colore rosso, blu e oro, che ricordano l’Alhambra in Spagna, e anche dei tappeti orientali.
Un matroneo circonda il santuario su sette lati, con sottili pilastri dorati altamente decorati che sostengono la galleria, e alti archi sopra di essa.
Flussi di luce attraverso le finestre di vetro colorato su ogni parete esterna illuminano l’interno della sinagoga. L’Aron HaKodesh si trova in un annesso rettangolare di fronte all’ingresso principale, con la Bimah, secondo lo stile ortodosso,che si trova al centro della sala.

Il “Triangolo Ebraico”
La sinagoga Rumbach si trova nel VII distretto del centro di Budapest insieme ad altre due importanti sinagoghe: la monumentale sinagoga di via Dohány, la più grande d’Europa, che serve la comunità ebraica neologa, o della riforma ungherese, e la sinagoga di via Kazinczy, costruita nel 1912-1913, utilizzata dalla tradizionale comunità ortodossa.
La sinagoga Rumbach è stata concepita e costruita durante un periodo turbolento per l’ebraismo ungherese. I conflitti a suo interni portarono infatti a uno scisma religioso ufficiale nel 1868-1869. Gli ebrei si divisero formalmente in due principali comunità organizzative: gli ortodossi, rigorosamente aderenti all’osservanza tradizionale; e i neologhi, versione ungherese dell’ebraismo riformato europeo. Un gruppo molto più esiguo, i cui membri divennero noti come Status Quo Ante, non si affiliò a nessuno dei due gruppi menzionati, ma generalmente seguiva la pratica ortodossa.
La sinagoga di Rumbach fu commissionata e costruita da ebrei ortodossi, e dopo lo scisma, nonostante lacongregazione avesse mantenuto la pratica ortodossa, non si affiliò formalmente né alla corrente ortodossa ufficiale né a quella Status Quo. Sotto il punto di vista amministrativo passò sotto l’egida della comunità neologa di Budapest.
In pratica la congregazione era Status Quo Ante, e la sinagoga è solitamente descritta come appartenente a questo gruppo, nonostante non vi si fosse unito formalmente.
Il restauro
La sinagoga venne danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, e fu anche utilizzata come punto di raccolta per migliaia di rifugiati ebrei che furono poi deportati nel 1941 e massacrati a Kamianets-Podilskyi, in Ucraina. Per alcuni anni dopo la guerra, la congregazione continuò a riunirsi per la preghiera nella sinagoga, il cui tetto crollò parzialmentenel 1979.

Nel 1988, un anno prima del crollo del regime comunista, la comunità ebraica vendette la sinagoga alla Società Statale di Costruzioni Alba Regia, divenuta società privata dopo il crollo del regime. Questa società effettuò alcuni lavori di restauro, ma esauriti i fondi nel 1991, finì in bancarotta poco dopo. La sinagoga fu poi acquistata da un ente statale che gestiva beni pubblici, per poi essere restituita dallo stato alla comunità ebraica nel 2006, attraverso uno scambio immobiliare.
Un restauro su vasta scala è stato effettuato tra il 2017 e il 2019, con un costo complessivo di 3.2 miliardi di fiorini (€10 milioni) interamente coperto dallo stato ungherese.
Su JHE, abbiamo seguito il lavoro, con report in situ nel 2018 e nel 2019.
Il restauro ha comportato la completa ricostruzione e/o sostituzione sia degli elementi strutturali che decorativi della sinagoga. Questi hanno incluso i lampadari, le pitture murali e il soffitto con pannelli in legno.

Una replica del distrutto Aron HaKodesh, istallata nella sua posizione originale, è stata creata utilizzando gesso, vetro e oro.
Inoltre, il santuario ora presenta un bimah retrattile che può salire da sotto il pavimento per essere utilizzata durante le funzioni religiose e ritrarsi al di sotto di questo quando lo spazio viene utilizzato per concerti o eventi culturali.
Oltre agli uffici e a una caffetteria, il complesso restaurato comprende una mostra permanente incentrata sull’esperienza degli ebrei ungheresi attraverso la storia di una famiglia ebrea ungherese, i Politzers.
Nell’aprile del 2020, il Comitato Nazionale Ungherese dell’ICOMOS (Consiglio Internazionale per i Monumenti e iSiti) ha consegnato il suo premio annuale per il restauro al progetto della sinagoga Rumbach (https://jewish-heritage-europe.eu/2020/04/29/budapest-restoration-of-rumbach/).
Per saperne di più…
Per le decorazioni in stile moresco della sinagoga Rumbach:
From Animal to Arabesque – Reconsidering Geometric Surfaces in Islamic Revival Synagogues 1830–1906, Tesi di dottorato di Riva Arnold, Università di Zurigo (2019/21)
Alcuni libri in inglese per saperne di più sulla storia e l’architettura della sinagoga di Via Rumbach:
Frojimovics, K., Komoróczy, G., Pusztai, V., Strbik, A. (1999). Jewish Budapest. Monuments, Rites, History. Amsterdam University Press.
Klein, R. (2017). Synagogues in Hungary 1782–1918. Terc Kiado (Distributed by Ceu Press).
Krinsky, C. H. (1987). Synagogues of Europe: Architecture, History, Meaning. MIT Press.
Valley, E. (1999). Great Jewish Cities of Central and Eastern Europe: A Travel Guide & Resource Book to Prague, Warsaw, Cracow & Budapest. Jason Aronson, Inc.